Désiré, insegnante e macellaio
Désiré vive nella provincia di Cibitoke, una delle più povere del paese. Ha una laurea in diritto e collabora con Dukorere Hamwe fin dalla nascita dell’associazione, nel 2006; è infatti il riferimento per l’Associazione in Burundi.
Qui, come in altri paesi in via di sviluppo, il mercato del lavoro non è semplice: quando un giovane ottiene il proprio diploma di laurea, se non trova qualcuno disposto ad assumerlo, deve aprire un’attività.
“È questo che avrei dovuto fare per poter lavorare in ambito giuridico, ma per avviare un’attività servono dei grossi capitali. Il nostro è un paese povero, le banche non concedono mai prestiti alla gente comune”.
Per questo motivo Désiré è insegnante, in un contesto in cui l’impiego pubblico nell’istruzione purtroppo non è una garanzia di stabilità.
Insegna in un liceo da tre anni quando l’Associazione gli offre una borsa di studio per seguire un corso di formazione professionale in Italia, più precisamente un corso sulla trasformazione agroalimentare, filiera carne.
“La trasformazione agroalimentare qui nel nostro paese non è sviluppata, le tecniche di conservazione dei prodotti alimentare non sono conosciute da tutti. È un settore nel quale la gente dovrebbe investire e questo potrebbe cambiare le condizioni di vita dei burundesi.”
É un ambito molto differente da quello in cui ha studiato, tuttavia offre molte prospettive ed è per questo che il giovane accetta.
Désiré ha 32 anni quando decide di reinventarsi. Starà lontano dai suoi figli e da sua moglie per un anno intero, ma sa anche che questa prova porterà nuove opportunità per la sua famiglia e per l’intera comunità.
È il 2012, a settembre, parte per l’Italia, un nuovo paese, completamente diverso dalla realtà in cui ha sempre vissuto.
“Quando sono arrivato in Italia la gente non capiva il francese, che non è nemmeno la mia lingua materna, quindi non è stato facile. Ma mi sono adattato; dopo due settimane iniziavo a parlare un pochino, dopo un mese ho fatto l’esame d’italiano per iniziare il corso.”
A novembre dello stesso anno, inizia il programma di formazione professionale presso l’Istituto Lattiero-Caseario e delle Tecnologie Agroalimentari di Moretta di Cuneo e lo porterà a termine in maniera molto proficua.
Al suo rientro in Burundi, lavora per due anni in una macelleria-salumeria italo burundese, nell’allora capitale Bujumbura; a questo impiego segue un breve ritorno nel pubblico, come insegnante universitario, prima di collaborare nel 2016 all’apertura dell’Università di Cibitoke.
Nel 2017 ritorna di nuovo nel pubblico. È insegnante nel Centro di Formazione Professionale di Karurama dove lavora tutt’ora, e qui trasmette le competenze acquisite in Italia, insegnando la trasformazione agroalimentare della filiera carne. Il Centro Professionale di Karurama è inoltre la scuola che frequentano i ragazzi ai quali vengono erogate le borse di studio di Dukorere Hamwe.
“In Italia ho imparato molte cose, non solo quelle che c’erano scritte sui libri. Ho osservato un modo di vivere diverso e l’ho fatto mio. Sono tornato in Burundi con un diploma professionale, con delle competenze in più e con una mentalità diversa. Ora lavoro sodo perché so che è solo così che posso contribuire allo sviluppo della mia provincia, che a sua volta contribuirà allo sviluppo del mio paese”.
Ed è proprio seguendo questo principio che il lavoro di Désiré non finisce mai: ogni suo traguardo è il punto di partenza per un altro progetto. Nel 2017, trasforma un microcredito in un’attività commerciale ed apre la sua macelleria-salumeria “Imuhira”; lo aiutano nella gestione cinque ragazzi che lui stesso ha formato nella trasformazione agroalimentare.
Uno dei problemi ricorrenti nel paese è la disoccupazione, in particolare per i neo-laureati in materie umane e pedagogiche. Ecco allora che, insieme ad altri giovani, Désiré crea l’Associazione Pedagoghi Disoccupati di Cibitoke e con essa apre una scuola privata, la New Generation School. L’istituto conta circa 250 studenti iscritti.
“Voglio trasmettere le mie competenze. Ovviamente ci sono dei punti in cui so di dover ancora crescere professionalmente e mi migliorerò.
Quando ho aperto la macelleria la gente dubitava di me, si chiedeva cosa stessi facendo, non concepiva questo nuovo modo di macellare e conservare la carne.
Solo ora vengo preso sul serio, ora che capiscono l’importanza di consumare alimenti sani, ora che capiscono che mangiare la carne esposta per strada è pericoloso per la salute.
Non voglio tenere queste conoscenze per me o per la collina in cui abito: voglio diffonderle e condividerle con tutti. Sono dei sogni che ho, ma so che un giorno si realizzeranno.”
Dopo tanti anni, l’insegnante e macellaio burundese torna in Italia per un breve aggiornamento professionale della durata di un mese, è il mese di novembre del 2019.
Quando chiediamo a Désiré quali siano i suoi sentimenti circa il cambiamento drastico della sua vita lavorativa rispetto ai suoi studi iniziali, lui risponde: “Sono molto orgoglioso del mio mestiere perché dà da vivere a me e ad altre persone, ed ho la sensazione di trovarmi esattamente dove dovrei essere”.